Sabato 7 novembre 2015
CASA DELLA CULTURA - MILANO
In occasione della mostra Wildlife Photographer of the Year 50° edizione, in corso alla Fondazione Luciana Matalon di Milano fino al 23 dicembre, proseguono gli incontri di approfondimento con i fotografi italiani professionisti, selezionati ai più prestigiosi concorsi internazionali.
Dopo le prime serate presso la location della mostra, con Marco Urso e Marco Colombo, i prossimi appuntamenti organizzati dall'Associazione culturale Radicediunopercento sono in programma presso la Casa della Cultura in Via Borgogna 3. Sabato 7 novembre alle ore 21 sarà ospite Simone Sbaraglia, fotografo naturalista professionista che viaggia costantemente nei cinque continenti per documentare la bellezza, l’armonia e la fragilità del nostro pianeta, nella speranza che possa essere preservato per le generazioni future.
Nord e Sud America, Europa, Canada, Alaska, Africa ed Asia, i suoi reportage naturalistici sono pubblicati sulle più importanti riviste di natura nazionali ed estere e nell’incontro di sabato si parlerà di “LUCI E OMBRE: Proizione fotografica delle immagini di SIMONE SBARAGLIA”.
Aldo Leopold, padre dell’ambientalismo americano diceva: “Dal momento che ciò che non produce ricchezza nella società moderna non ha valore, perché non fare a meno anche delle stelle? E dei tramonti?”
Il sistema di valori della società moderna ci sta derubando del bene più prezioso: la nostra innata sensibilità alla bellezza. E con essa del desiderio di preservare ciò che è bello e fragile, dell’istinto di protezione dei più deboli e, in definitiva, del senso di giustizia.
E allora diffondere la bellezza, oggi, è un atto rivoluzionario e artistico.
Individuare gocce di armonia, riconoscere istanti universali nel martoriato mondo naturale ed isolarli in un delicato equilibrio di realismo ed interpretazione, mostrandone la meravigliosa unicità e fragilità: questo è per me il compito del fotografo naturalista, in parte giornalista, in parte artista. Rendere la bellezza di una specie, l’armonia di un paesaggio, patrimonio di tutti. E allora l’estinzione di quella specie, la distruzione di quel paesaggio, saranno un furto ai danni di ciascuno di noi.